Il primo progetto del Lanificio Marzotto per il tratto di torrente Agno compreso tra le località Bonomini di Recoaro e San Quirico di Valdagno risale al novembre 1901 e porta la firma dell’ing. Alessandro Marzotto. Si trattava, a monte, della zona in prossimità del mulino da grano detto “della Fame” (di proprietà di G.B. Dal Lago) e della recente centrale idroelettrica Righellati; e, a valle, del sito coincidente con le opere di presa della centrale Marchesini (appartenente allora alla ditta Dal Lago).
Entrando più nel dettaglio del progetto (rivisto poi nel 1903), esso prevedeva: la costruzione di una doppia opera di presa, la prima sullo scarico della centrale Righellati e la seconda, ausiliaria, direttamente sull’Agno; un canale derivatore di oltre un chilometro e mezzo, che avrebbe attraversato le piccole vallicelle della zona grazie «a dei solidi tronchi di ponte-canale in legno, su piloni di mur[atura]»; una piccola vasca da carico di 15 m²; una condotta forzata di oltre 90 metri; un locale macchine in via Seladi, a due piani, destinato ad ospitare una turbina Francis «ad asse orizzontale, capace di consumare litri 700 al secondo […] facendo 380 giri al minuto»; un canale di scarico direttamente in Agno (e poi confluito nel canale derivatore della successiva centrale Marchesini)
La centrale, ora di proprietà di Eusebio Energia, è attualmente in funzione.
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Valdagno come una volta
Questo video è un viaggio nel tempo alla riscoperta di Valdagno nei primi anni del novecento che, ancora paese, si raccoglieva sulla sponda destra dell’Agno.
Nel video si cerca di seguire, partendo da Ponte dei Nori, le vie principali del paese per poi spostarsi sulla riva sinistra dell’Agno dove, negli anni trenta, fu fatta costruire la città dell’armonia grazie a Gaetano Marzotto.