Il Lora e il Creme sono due torrenti che scorrono alle pendici dei monti di Recoaro. La loro unione nella discesa verso valle, ai quali si aggiungono anche le acque del Rotolon e del Richellero, dà origine al torrente Agno che attraversa Recoaro.
Il primo progetto per derivare le acque del Lora e del Creme da parte del Lanificio Marzotto risale al gennaio 1904 e porta la firma degli ingegneri P. Chilesotti di Thiene e A. Marzotto. L’azienda di Valdagno voleva utilizzare l’acqua dei due torrenti, che fino ad allora non era stata utilizzata, neppure per uso agricolo: «sia per il clima naturalmente fresco, che non fa sentire gran bisogno d’irrigazione, e sia per le frequenti piogge, che nell’estate, meglio dell’irrigazione, mantengono verdi quei pochi tappetti erbosi esistenti nelle alte e in parte scoscese montagne, che fanno corona alla frontiera Italiana».
Il progetto prevedeva: delle prime opere di prese sul Lora; una prima parte di canale derivatore di circa 1800m fino al torrente Creme; delle seconde opere di prese su quest’ultimo torrente; un lungo sifone di oltre 200 metri sulla Val Creme, principale opera architettonica della derivazione; la seconda parte del canale, convogliante le acque fino alla vasca di carico, in località Gattera di Sopra; una ripida condotta forzata di 305 metri, destinata ad animare una turbina Pelton; lo scarico della centrale in prossimità delle opera di presa della successiva centrale Bruni.
Alcune variazioni si registrarono nei primi anni Venti: la centrale Richellere ricevette anche le acque di scarico della nuova centrale Gazza (sul torrente Lora) e la Marzotto ottenne il permesso di derivare le acque anche del Vaio Pellegatta.
La centrale Richellere, ora di Eusebio Energia, è attualmente in funzione.