La centrale idroelettrica denominata Coré è situata tra i due stabilimenti della Marzotto del Maglio di Sopra e di Valdagno. Essa non riceveva le acque dall’Agno o da qualche suo affluente, ma unicamente dallo scarico della centrale posta più a monte (la Maglio).
Secondo il progetto del Lanificio del 1898 un canale derivatore di circa 500 metri (parte in trincea, parte in galleria, parte su ponte canale a cielo libero) avrebbe convogliato le acque ad una piccola vasca di carico posta sopra lo stesso edificio motore, da cui una breve condotta forzata avrebbe portato poi l’acqua ad animare una turbina Francis (costruita dalla ditta Ingegner A. Riva Monneret & C. di Milano nel 1898).
Degno di nota un accordo intercorso tra il Lanificio e il Consorzio Roggia di Novale, danneggiato quest’ultimo dalla mancata restituzione in Agno dell’acqua proveniente dallo scarico della centrale Maglio e destinata ora invece alla centrale Corè. Per risolvere il problema la Marzotto si impegnò a immettere una piccola parte dell’acqua diretta alla Coré nella roggia di Novale, «mediante tubo di lamiera di ferro, sospeso da piloni in pietrame e da trave a traliccio, attraversante il torrente Agno≫. Un comodo, per quanto insicuro, passaggio sull’Agno: il vicino Ponte Briscola.
Nei decenni successivi, nei pressi della centrale Coré sarebbe sorto un altro importante edificio legato all’acqua e alla lana. Nel 1934 fu costruito, a poca distanza, l’impianto di purificazione delle acque destinato al lavaggio industriale delle pezze, per ottenerne una lavatura migliore e una maggiore qualità nelle operazioni di tintoria dei tessuti.
La centrale non è attualmente funzionante.