Le Guerre Mondiali

Testimonianze dalla Grande Guerra e Seconda Guerra Mondiale

Un territorio di grande importanza strategica sia dal punto di vista della posizione che dal punto di vista orografico, asse di raccordo nord-sud; è sempre stato interessato dalle grandi vicende che hanno sconvolto il secolo trascorso.

La Grande Guerra

Con l’entrata in guerra, il 24 maggio 1915, l’intera provincia di Vicenza fu dichiarata “Zona di Guerra”. I territori della linea Crespadoro, Valdagno, Schio furono dichiarati “zona di operazioni” all’interno della “Zona di Guerra” della provincia di Vicenza.

Recoaro si trovò ad essere in prima linea con il passo del Pian delle Fugazze e i passi di Campogrosso e della Lora, nelle operazioni contro l’Impero Austro-Ungarico in quanto erano considerati delle possibili vie di penetrazione verso la pianura. Si iniziarono subito i lavori per approntare delle linee difensive adeguate, intensificate dopo   l’offensiva austriaca del 1916 che per poco non fece crollare la linea difensiva italiana arrestandosi sulle ultime propaggini del Pasubio e a passo Boule, sul gruppo del Carega.

Una linea di difesa, con perno a Campogrosso, venne approntata lungo le creste del Sengio Alto (Sisilla, Baffelan, Cornetto) raccordandosi con il Pasubio da un lato e le creste del Fumante, il vallone di Campobrun, il Plische, il Tre Croci, lo Zevola, cima Campodavanti dall’altro.

Tra le valli dell’Agno e del Leogra furono costruite due grandi linee strategiche che si intersecavano sul Civillina, formavano una grande X e costituivano più compartimenti difensivi.
L’Ortogonale 1, o Destra Leogra, correva lungo lo spartiacque tra le due vallate dell’Agno e del Leogra (Campogrosso, Passo Xon, Monte Civillina, Monte Magrè, Monte Faedo, Priabona, Monte Pulgo, Torreselle e Monteviale).

L’Ortogonale 2, trasversale alla Destra Leogra,a sbarramento delle Valli dell’Agno e del Leogra (Campobrun, Passo della Lora, Monte Falcone, Monte Obante, Cima Campodavanti, Monte Spitz, Cima Bocchese, Monte Civillina, Monte Enna e Monte Novegno).
Tutta la dorsale del monte Civillina è cosparsa di postazioni, trincee, nidi di mitragliatrice, anche in caverna, ricoveri in bunker. Un sentiero, detto del “Sentinello”, sale ripido con numerosi tornanti a servizio e rifornimento della linea difensiva e da esso si dipartono numerose scalette e sentieri che portano ai vari manufatti. Sulla sommità era posto un osservatorio da dove si gode di un panorama completo che abbraccia tutto l’arco delle Prealpi Vicentine e si dominano i sottostanti pianori delle conche di Recoaro Terme e di Valli del Pasubio.

Seconda Guerra Mondiale

La Valle dell’Agno, soprattutto la zona tra Cornedo e Recoaro, fu interessata da alcuni avvenimenti legati alla seconda Guerra Mondiale.

Da un punto di vista strategico, Recoaro Terme era vicina sia alla Valle dell’Adige che rappresentava un corridoio dei rifornimenti per il fronte sulla dorsale degli appennini, la Linea Gotica, che ai ministri della Repubblica di Salò che si trovavano tra il lago di Garda, Verona e Vicenza.

A Valdagno nell’agosto del 1943, era presente un’unità dell’aviazione tedesca di circa 400 persone, il “Reparto informazioni e controllo di volo per impieghi speciali 11” che fungeva da presidio militare per tutti i distaccamenti della Valle dell’Agno.

Recoaro Terme a metà settembre del 1944 diventa sede dell’Oberbefehl Süd-West, Comando Superiore Sud-Ovest della Wehrmacht, e del Comando del Gruppo d’Armate C guidate dal feldmaresciallo Albert Kesselring.

Da questo Comando dipendeva tutta l’attività militare tedesca nel Nord Italia per contrastare gli Alleati sul fronte dell’Appennino tosco-emiliano.  Alle Fonti Regie e nel centro cittadino si stabilirono tutti i comandi dell’Amministrazione militare, dell’Esercito, della Marina, dell’Aviazione e del Genio della Wehrmacht con i loro ufficiali superiori, soldati, ausiliarie e addetti ai servizi logistici per un totale di 1500 persone. Proprio la presenza dell’Alto Comando tedesco spiega una concentrazione unica di rifugi antiaerei, in roccia o in superficie, chiamati bunker.

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